venerdì 28 aprile 2023

DALLA RABBIA ALLA SPERANZA: STORIA DI UNO SCUGNIZZO SCRITTORE

Cari Amici,
Il libro di Antonio Di Franco
si dice spesso che un libro può cambiarti la vita e io, che di libri ne ho letti diversi, posso confermarvi senza timore questa tesi. Se ne possono leggere a migliaia, fino a quando arriverà quel romanzo, quel saggio, quella raccolta di poesie che segnerà la svolta. Ma se davvero un libro può sovvertire e convertire l'esistenza di un lettore, provate a immaginare cosa può fare lo stesso libro per lo scrittore! Quella che sto per raccontarvi è una storia di redenzione che da un passato inglorioso, attraverso un presente impegnato, si proietta direttamente su un futuro di libertà facendo leva, pensate un po', su di una penna.

Antonio Di Franco è l'autore di Lo scugnizzo scrittore (Edizioni Il Saggio, 2022) e io l'ho incontrato a Napoli proprio in occasione della presentazione del suo libro. La libertà a cui mi riferisco è innanzitutto quella che Antonio, detenuto in carcere, riconquisterà tra non molto, a fine pena. C'è però una libertà ben più autentica a cui egli aspira e che sta cercando di costruire già da ora, una libertà che va oltre i permessi speciali e l'uscita definitiva dalla cella: è la libertà di recuperare il tempo perduto e la propria dimensione di uomo, marito e padre. 

Antonio nasce in un quartiere difficile della città, in una casa dove la povertà materiale si trascina dietro tante altre forme di povertà. I genitori sono entrambi disoccupati, il padre ha problemi di alcolismo e tocca a lui, ragazzo, difendere la madre quando il genitore perde il controllo di sé. Il "piatto", cioè il pasto principale della giornata, non sempre arriva a tavola e, mentre frequenta la scuola dell'obbligo, Antonio si dà da fare per assicurare un minimo di sostentamento alla sua famiglia. È "arrabbiato" e la rabbia non gli fa vedere altra alternativa che quella di "lavorare" per il boss della zona. Si specializza nelle rapine e grazie a queste a quindici anni può organizzare la festa di prima comunione della sorella e l'anno successivo quella di battesimo del fratello: cose mai viste prima né tantomeno immaginate che, col senno di poi, invece di dargli vita rubano una parte importante di essa. Il valore dei soldi facili lo distoglie dai valori dell'amicizia, dell'amore, del rispetto e della famiglia.

Antonio con l'editore Giuseppe Barra
Ed è proprio nel bel mezzo di questi anni spietati e senza una reale prospettiva che avviene l'imprevedibile. C'è da fare un colpo in banca, una grossa cifra che però servirà a un papà a curare il suo bambino malato. È tutto pronto, i complici sono tutti d'accordo, ma quel giorno il colpo riuscirà senza la collaborazione di Antonio perché Antonio si tirerà indietro. Quel giorno si apre uno spiraglio in una vita segnata dalla violenza e dalla prevaricazione e il sopraggiungere della giustizia più che un evento "sfortunato" si rivela essere un intervento provvidenziale. 

Antonio entra in carcere per scontare una lunga pena. I primi mesi nella casa circondariale non vedono in lui nessuna forma di dispiacere o pentimento. Gli sono rimaste la stessa mentalità e la stessa rabbia di prima. Tuttavia, gli operatori penitenziari notano in lui qualcosa che lo rende diverso da tanti altri detenuti. Antonio inizia a fare teatro e a scrivere alcuni articoli sulla rivista dell'istituto di pena. Scopre un talento e una nuova ispirazione. La sua buona condotta gli permette addirittura di svolgere un piccolo lavoro fuori dalle mura carcerarie. Si fa avanti una visione totalmente opposta a quella che aveva avuto fino ad allora e decide di seguirla. 

Antonio alla presentazione del suo libroUn giorno gli viene proposto di scrivere un libro. Dapprima lui scaccia questa idea. Poi, in una domenica piovosa e piuttosto solitaria, Antonio si alza dalla sua brandina e siede alla scrivania della biblioteca. Annota su dei fogli tutto ciò che in quel momento gli suggerisce il ricordo. Decisivo è l'incontro con l'editore Giuseppe Barra che non solo accetta la sfida ma lo incoraggia a continuare su questa strada. Così, lo scorso anno, esce Lo scugnizzo scrittore, l'autobiografia descritta da lui stesso con un'immagine di grande suggestione. Il libro è "il negativo", la persona che non rinnega ma che oramai appartiene al passato. Di fronte, "il positivo", il nuovo Antonio, quello che incontra la gente e racconta la sua storia non per un bisogno di autocelebrazione né per proporsi come un modello, ma per testimoniare che anche da una situazione di morte si può approdare alla vita. 

Nel cammino dalla rabbia alla speranza non è sempre tutto facile, diffidenza e pregiudizio s'incontrano ad ogni passo, spesso bisogna andare avanti abbandonando qualcuno o qualcosa per strada. Antonio non ha più contatti con la sua famiglia d'origine che lo ha ripudiato e durante i permessi evita i posti dove potrebbe anche solo incrociare le persone sbagliate dei vecchi tempi. Il carcere, luogo di sofferenza, gli ha insegnato a riconoscere la prigionia, soprattutto quando essa si traveste da libertà. Gli ho chiesto come immagina il nuovo Antonio al di qua delle sbarre. Mi ha risposto che il sogno è quello di vivere una vita normale assieme a sua moglie e ai suoi figli e che il sogno, per quanto gli riguarda, è già realtà.







giovedì 6 aprile 2023

LA MONTAGNA TRIPARTITA, LA GROTTA LEGGENDARIA E IL SANTUARIO RIPOSTO

Cari Amici,
nella vita davvero può capitare di tutto, anche di vincere un premio, e io un paio di settimane fa lo vinsi. Ho ricevuto niente di meno che un diploma di merito per la mia poesia L'istante del mare, presentata al concorso "Gaeta perla del Lazio". Quindi sono partita alla volta di questa meravigliosa cittadina sul mare per ritirare la mia pergamena ed è inutile dire che appena dopo la cerimonia in municipio ho dismesso i panni della poetessa e ho indossato in un baleno quelli della vagabonda. Il tempo di gustare un ottimo pranzo a base di pesce in un ristorantino locale e via verso il Monte Orlando. Gaeta è un luogo ricco di bellezze naturali e architettoniche che ad ogni passo si fondono come se fossero state create dalla stessa mano ma, purtroppo, avendo poco tempo a disposizione, ho dovuto fare la drastica scelta di visitare solo un sito ed escludere tutti gli altri. Tuttavia, come dico sempre, questi "viaggi incompleti" altro non sono che un invito a tornare. E io ci tornerò.
Gaeta - Santuario della SS. Trinità

venerdì 24 marzo 2023

MIMOSE E CULTURA: FESTA DELLA DONNA ALLE VILLE VESUVIANE - SECONDA PUNTATA

Cari Amici,
ci siamo lasciati pochi giorni fa a Villa delle Ginestre, a Torre del Greco, dove il povero Giacomo Leopardi, entrato in amicizia con Antonio Ranieri, si era trasferito per sfuggire all'epidemia di colera che infestava la città di Napoli. Da qui ho ripreso il mio solitario cammino alla volta di Ercolano per visitare un'altra delle meravigliose ville vesuviane: Villa Campolieto. Anch'essa sotto la tutela dell'Ente per le Ville Vesuviane, ha necessitato di ben sei anni di restauri prima di essere aperta al pubblico. Si trova su Corso Resina, la Strada Regia per le Calabrie poi denominata Miglio d'Oro, praticamente disseminato di grandiosi palazzi più o meno ben conservati. 
Villa Campolieto

mercoledì 15 marzo 2023

MIMOSE E CULTURA: FESTA DELLA DONNA ALLE VILLE VESUVIANE - PRIMA PUNTATA

Cari Amici,
quest'anno, per l'8 marzo, noi donne italiane non abbiamo ricevuto solo mimose ma anche un graditissimo omaggio dal Ministero della Cultura: l'ingresso gratuito nei musei statali. Lungo tutto lo Stivale diversi istituti hanno aperto le porte alle donne organizzando per loro visite guidate e altre iniziative perché, si legge sul sito del Ministero, la Giornata Internazionale della Donna ha "un'importanza culturale". E qui concedetemi una digressione-riflessione. La cosiddetta "festa" ha una lunga storia fatta di lotte e rivendicazioni di diritti, di denunce delle violenze. Questo fatto dell'importanza culturale mi piace molto perché in realtà l'8 marzo dovrebbe servire a divulgare una "cultura della donna", ovvero a favorirne la conoscenza, il rispetto, perché no, anche una ri-conoscenza per debellare una volta per tutte certe mentalità arcaiche e senza un alcun fondamento. Dunque, in questo 8 marzo culturale, ho deciso di visitare due ville settecentesche del Vesuviano: Villa delle Ginestre a Torre del Greco e Villa Campolieto a Ercolano. 
Villa delle Ginestre

domenica 26 febbraio 2023

È LA PASQUETTA, SANTA E BENEDETTA!

Cari Amici,
dite la verità, avete subito pensato alla scampagnata del Lunedì dell'Angelo. E invece no, la Pasquetta di cui sto per raccontarvi è una tradizione con la quale in alcuni paesini del Molise e della Puglia si chiudono in bellezza le festività natalizie. La "piccola Pasqua" celebra l'arrivo dei Re Magi alla grotta di Betlemme e la gioiosa rivelazione di Gesù Bambino a tutte le genti del mondo con canti, suoni e tanto cibo. Anche se le temperature possono essere rigide e l'inverno impietoso, state pur certi che i cuori fanno presto a scaldarsi.
I Magi alla grotta di Gesù

mercoledì 25 gennaio 2023

CHI BEN COMINCIA È A METÀ DELL'OPERA. INIZIO D'ANNO CON VAGABONVIAGGIO!

Cari Amici,
come vi accennavo, questo 2023 è iniziato proprio bene sotto il profilo dei viaggi e chissà che non continui e finisca anche meglio. Tutto ha preso le mosse da un mio desiderio, cioè quello di fare un pellegrinaggio per liberare mente e cuore e starmene un po' in pace. L'obiettivo è stato raggiunto con successo: mi sono sentita subito rinfrancata, tanto che penso di aver trascorso alcuni dei momenti più belli della mia vita. I viaggi, però, sono per loro natura imprevedibili e pure una semplice pratica devozionale può riservare delle sorprese che, nel mio caso, si sono rivelate piacevolissime.
Buon anno 2023

martedì 24 gennaio 2023

BENVENUTI NELL'ANNO DEL CONIGLIO!

Cari Amici,
benritrovati e, naturalmente, buon anno nuovo! Il 2023 è iniziato con le giuste premesse e devo dire che già mi sta simpatico. Infatti, neanche il tempo di finire il brindisi del 31 dicembre che subito un vagabonviaggio è apparso all'orizzonte. Prima di raccontarvi tutto, però, mi preme di dirvi che stavolta il Capodanno l'ho festeggiato due volte. Ebbene sì, ho brindato anche al Capodanno Cinese che quest'anno è scoccato alle 5 del pomeriggio del 21 gennaio in concomitanza con la mezzanotte della madrepatria. I festeggiamenti hanno avuto luogo nella cornice del Museo Archeologico Nazionale e della Galleria Principe di Napoli nel capoluogo partenopeo e hanno visto lo svolgimento di tante attività e dimostrazioni. 
Capodanno cinese a Napoli

sabato 22 ottobre 2022

LA VILLA DELLA CONTESSA

Cari Amici,
una campagna immensa coltivata a grano, bruciata dal sole dell'estate e battuta dalle piogge invernali: è questa la cornice che circonda ed esalta una villetta rurale ottocentesca appartenuta a una contessa e ora proprietà di una fitta vegetazione selvatica che la avvinghia ogni giorno di più. Questo è l'ultimo ricordo vagabondo dello scorso anno. La villetta è per la maggior parte decadente ed esplorabile solo dall'esterno ma vi assicuro che il suo fascino è rimasto intatto.
La villetta

martedì 27 settembre 2022

DA DIMORA A OPERA D'ARTE: LA CASA DI ROSA PARKS

Cari Amici,
per compiere questo vagabonviaggio dobbiamo salire su di un autobus, uno di quelli un po' antichi che si vedevano in giro nella prima metà del secolo scorso e immaginare di essere nella città di Montgomery, in Alabama. È il 1 dicembre 1955 e sul suddetto autobus, piuttosto affollato, sale una donna di colore che sta tornando a casa da lavoro. Non trovando posto nel settore riservato alla sua gente, si accomoda in quello "misto" dove possono sedersi neri e bianchi e c'è l'obbligo per i neri di cedere il posto ai bianchi qualora questi ultimi restino in piedi. Questa donna è Rosa Parks, nata Rosa Louise McCauley, e tra qualche istante compirà un gesto epocale.
Rosa Parks sull'autobus (foto dal web)

lunedì 5 settembre 2022

IL FINTO CASTELLO CHE GUARDA IL MARE

Villa Ebe
Stiamo parlando di Villa Ebe a Pizzofalcone, la residenza che l'architetto Lamont Young costruì nel 1922. A motivo dello stile neogotico è conosciuta anche col nome di "Castello di Pizzofalcone" e "Castello Lamont". In origine era costituita da due ali. Nella prima, quella che è Villa Ebe, visse e si suicidò l'architetto nel 1929. La seconda, completamente rasa al suolo dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, fu residenza della famiglia Astarita. Il nome Ebe è quello della moglie di Lamont che vi dimorò fino al 1970, prima che la villa fosse ceduta dagli eredi al Comune di Napoli. Oggi Villa Ebe è un rudere con le finestre ad arco e la caratteristica torre quadrata. 


martedì 23 agosto 2022

NEL LUOGO DELLA MIA NOSTALGIA: IL CONVITTO NAZIONALE

Cari Amici,
mentre scrivo questo post non posso nascondervi la mia emozione nel rievocare mentalmente le immagini del Convitto Nazionale di Napoli a piazza Dante. È il novembre piovoso del 1994, io ho appena diciannove anni e dal paese sono arrivata in città per frequentare il corso di Lingue e Civiltà Orientali all'allora denominato Istituto Universitario Orientale. Le lezioni di lingua giapponese si tenevano in un'aula immensa di questo edificio che dopo le vacanze natalizie sarebbe diventata ancora più grande per la drastica diminuzione degli studenti. Ricordo gli interni vetusti che nessuno aveva provveduto a rimodernare, i colori degli ambienti che davano sul grigio, le pareti un po' macchiate qua e là. E non posso dimenticare la scalinata di accesso fatta sempre di corsa a causa del poco stacco tra le lezioni che si tenevano in sedi diverse. Tornare dopo tanti anni al Convitto, seppure come visitatrice, ha risvegliato in me una certa malinconia ma questo ha aggiunto valore alla mia esperienza: non ho solo visto e imparato, ma anche "sentito" questo luogo con maggiore profondità.
Convitto Nazionale di Napoli

sabato 6 agosto 2022

GUARDA COME DONDOLO... SULL'ALTRALENA!

Cari Amici,
devo dire che questo Festival dell'Architettura ci ha appassionati a ogni tappa e ci ha fatto scoprire universi nuovi e a volte inesplorati. A proposito di architettura, spesso s'intende progettazione di palazzi e interni, ma in questo post vi racconterò come essa può risolvere la nostra vita quotidiana puntando ad altri dettagli. Non vi è abbastanza chiaro il concetto? La storia che segue è davvero emblematica e dissiperà i vostri dubbi. I protagonisti sono Achille e Claudia, sposi, genitori e architetti-artigiani che con inventiva, perizia e passione hanno dato vita a un progetto davvero originale.
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