martedì 23 agosto 2022

NEL LUOGO DELLA MIA NOSTALGIA: IL CONVITTO NAZIONALE

Cari Amici,
mentre scrivo questo post non posso nascondervi la mia emozione nel rievocare mentalmente le immagini del Convitto Nazionale di Napoli a piazza Dante. È il novembre piovoso del 1994, io ho appena diciannove anni e dal paese sono arrivata in città per frequentare il corso di Lingue e Civiltà Orientali all'allora denominato Istituto Universitario Orientale. Le lezioni di lingua giapponese si tenevano in un'aula immensa di questo edificio che dopo le vacanze natalizie sarebbe diventata ancora più grande per la drastica diminuzione degli studenti. Ricordo gli interni vetusti che nessuno aveva provveduto a rimodernare, i colori degli ambienti che davano sul grigio, le pareti un po' macchiate qua e là. E non posso dimenticare la scalinata di accesso fatta sempre di corsa a causa del poco stacco tra le lezioni che si tenevano in sedi diverse. Tornare dopo tanti anni al Convitto, seppure come visitatrice, ha risvegliato in me una certa malinconia ma questo ha aggiunto valore alla mia esperienza: non ho solo visto e imparato, ma anche "sentito" questo luogo con maggiore profondità.
Convitto Nazionale di Napoli

sabato 6 agosto 2022

GUARDA COME DONDOLO... SULL'ALTRALENA!

Cari Amici,
devo dire che questo Festival dell'Architettura ci ha appassionati a ogni tappa e ci ha fatto scoprire universi nuovi e a volte inesplorati. A proposito di architettura, spesso s'intende progettazione di palazzi e interni, ma in questo post vi racconterò come essa può risolvere la nostra vita quotidiana puntando ad altri dettagli. Non vi è abbastanza chiaro il concetto? La storia che segue è davvero emblematica e dissiperà i vostri dubbi. I protagonisti sono Achille e Claudia, sposi, genitori e architetti-artigiani che con inventiva, perizia e passione hanno dato vita a un progetto davvero originale.
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