lunedì 5 ottobre 2020

UNA FRESCA SCOPERTA NEL CUORE DELLE MURGE

Cari Amici,
nell'immaginario comune il paesaggio pugliese è un tricolore leggermente modificato: verde, giallo e rosso. Chi arriva nella regione più bella del mondo si aspetta di trovare boschi di ulivi, distese di grano e oceani di pomodori. Il che è giusto, qui in Puglia c'è davvero tutto questo. Ma c'è anche dell'altro. Se per esempio in una giornata d'estate particolarmente calda siete alla ricerca di un po' di frescura e di paesaggi diversi, nell'incandescente Apulia la Foresta Mercadante è quello che fa per voi.
Foresta Mercadante
Avete inteso bene, una foresta, una vera foresta che si estende per 1300 ettari nei territori di Cassano delle Murge e Altamura. Venire a sapere della sua esistenza è stata per me già una bella sorpresa, ma il mio stupore ha raggiunto il culmine quando mi è stato riferito che essa è il risultato di un impianto avvenuto circa settant'anni fa. In poche parole, la Foresta Mercadante è stata creata dall'uomo.
Foresta MercadanteForesta Mercadante
Purtroppo è una lunga, infelice storia quella che ha portato, nel 1928, a inventarsi di sana pianta questo polmone verde. La foce del torrente Picone, che s'impaludava tra la città di Bari e la penisola di San Cataldo, provocava frequenti alluvioni nel capoluogo di regione, con morti e feriti. Si ricordano quattro gravissime inondazioni: quella del 1567, quella del febbraio 1905, quella del settembre 1915 e quella veramente tragica del 6 novembre 1926.
Foresta Mercadante
Un primo sincero tentativo di risolvere il problema fu attuato nel Cinquecento dalla duchessa Isabella Sforza d'Aragona che fece aprire degli sbocchi nel mare, ma l'intervento non ebbe successo. Dopo quattro secoli, a due anni dalla catastrofe del 1926, si deviò il torrente, si impiantò la foresta e si risolse l'annosa questione ambientale. Oggi la Foresta Mercadante oltre a preservare Bari dalle piene è un'area attrezzata per la distensione e la fuga dal caos cittadino. Si possono fare picnic, attività ginniche, persino corsa campestre e mountain bike. Io ho apprezzato questo luogo soprattutto per il refrigerio e l'immenso silenzio.
Foresta Mercadante
Il suo particolare nome deriva dalla Tenuta Mercadante, espropriata all'avvocato Giuseppe Mininni (futuro presidente dell'Acquedotto Pugliese) per realizzare il progetto. All'inizio furono piantate prevalentemente conifere a ragione della loro rapida crescita. In seguito vennero aggiunti pini, cipressi, roverelle, lecci, querce, cedri, olmi, frassini, eucalipti e molte altre specie. Alcune querce sono addirittura secolari.
Foresta MercadanteForesta Mercadante
All'interno di questa oasi di pace c'è un'altra oasi, l'eremo francescano di Sant'Antonio, risalente al XVI secolo. È di proprietà demaniale e viene utilizzato dai Frati Minori Cappuccini di Puglia per ritiri spirituali e iniziative dedicate ai giovani.
Foresta Mercadante
Foresta MercadanteForesta Mercadante
Si conclude qui la prima tappa del nostro viaggio random. Dopo la fresca scoperta ci aspettano altre due sorprese, una dolce e una gustosa. Continuate a seguirmi su questo itinerario un po' impapocchiato ma dopotutto intrigante. Preparate gli occhi e gli altri sensi perché ciò che sto per raccontarvi non va solo letto ma "sentito".


 




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