Cari Amici,
diciamolo con tutta onestà: stavolta proprio non ha funzionato e il titolo di questo post non è altro che un modo per prenderla con filosofia. I viaggi, anche quelli ultra pianificati e cominciati sotto i migliori auspici, possono rivelarsi una grande sòla e allora tu che fai? Getti la spugna? Te ne torni a casa? Ti lasci sopraffare dalla pur legittima indignazione? Può essere una possibilità, ma poi pensi che oramai sei lì e ti conviene prendere il buono che arriva, rabberciando il rabberciabile e lasciandoti portare dal fato dove capita, quando capita, a vedere quello che capita...
Quelli che dovevano essere i miei cinque giorni di relax si sono svolti nel barese con non poche disavventure che naturalmente non sto qui ad elencarvi. Preferisco raccontarvi di ciò che per fortuna mi ha reso felice in un marasma di informazioni errate, collegamenti inesistenti e chiusure improvvisate. La prima fresca scoperta è stata la Foresta Mercadante con l'eremo di Sant'Antonio, un luogo davvero rigenerante nel cuore delle Murge, nei territori di Cassano e Altamura. Ci sono arrivata dopo una giornata sfiancante di indescrivibile calura, ospite di amici che trascorrono lì il loro tempo libero. La foresta non è nata spontaneamente ma grazie all'uomo, a riprova che quando vogliamo, possiamo rispettare la natura e addirittura darle una mano a crescere.
Dalla foresta sono passata all'opera umana per eccellenza: il centro abitato. In questo mio tour ho deciso di alloggiare a Corato e di spostarmi quotidianamente nei dintorni. Ad Andria ho visitato il Museo del Confetto, all'interno della storica fabbrica Mucci, il fiore all'occhiello della città. Vi scriverò di questo posto colorato e soprattutto profumato cercando di trasmettervi il più possibile le dolci (non è un gioco di parole) sensazioni che vi si provano.
Per finire, a Corato, la città che mi ha ospitata, ho avuto il piacere di fare la conoscenza di Mariano Como nella cui trattoria "La Pace dei Sensi" non solo si servono saporitissimi piatti della tradizione coratina ma si attuano anche buone pratiche di vita. È da lui che ho appreso dell'esistenza di un nuovo brand...
Insomma, è andata un po' così e comunque il viaggio è prima di tutto esperienza e non sempre le esperienze sono felici. In ogni caso, c'è sempre qualcosa che resta nel cuore e che vale la pena di condividere. Io lo farò al più presto, con l'entusiasmo di sempre.
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