mercoledì 9 ottobre 2019

IL GIOIELLO DEL MERCATELLO: SAN MICHELE A PORT'ALBA

Cari Amici,
dopo una lunga assenza da questo blog, sono felice di tornarvi proprio nel periodo dedicato agli spiriti celesti. Abbiamo infatti appena concluso i festeggiamenti in onore degli Arcangeli e dei Santi Angeli Custodi e mi sembra quanto mai opportuno presentarmi di nuovo a voi con un post che parla del mio amato San Michele. Stavolta però niente racconti di apparizioni o di prodigi. Siamo a piazza Dante a Napoli, all'inizio di via Toledo, e davanti abbiamo la facciata rococò della chiesa di San Michele Arcangelo a Port'Alba, per me un'autentica scoperta.
San Michele a Port'Alba - Napoli
In realtà la chiesa sta dove sta dal 1620 ma, essendo chiusa per la maggior parte del tempo e di solito assediata da bancarelle varie, ho realizzato solo da poco che si tratta di un luogo di culto ancora in esercizio. I napoletani la chiamano "Sant'Arcangelo al Mercatello" poiché è stata la cappella votiva del quartiere mercantile che si snodava da vico Carceri a San Felice all'antica via Cisterna dell'Olio e così la chiameremo anche noi.
San Michele a Port'Alba - Napoli
Nell'anno della sua consacrazione, la chiesa venne dedicata alla Madonna della Provvidenza. L'edificio che vediamo oggi per la verità risale al XVIII secolo quando gli architetti Domenico Antonio Vaccaro e Giuseppe Astarita vennero ingaggiati per apportarvi delle modifiche. I committenti furono i preti della Congregazione dei 72 Sacerdoti i quali erano in procinto di trasferirsi qui dopo aver lasciato la parrocchia di San Gennaro all'Olmo. Sant'Arcangelo al Mercatello rimase seriamente danneggiata dal terremoto del 1980 e solo nel 2010 poté riaprire le porte.
San Michele a Port'Alba - Napoli
Vaccaro lavorò alla struttura tra il 1729 e il 1735 realizzando, tra l'altro, gli altari maggiore e laterali in splendidi marmi policromi. Opera sua sono anche i dipinti raffiguranti Sant'Irene e Sant'Emidio. Il suo discepolo, Astarita, subentrò negli anni Sessanta dello stesso secolo, con il compito di ampliare la chiesa. Egli pensò bene di allungare la navata arretrando l'altare, di costruire una cupola e di ingrandire la sacrestia.
San Michele a Port'Alba - NapoliSan Michele a Port'Alba - Napoli
San Michele a Port'Alba - Napoli
Tutto, all'interno, parla dell'Arcangelo, dall'ingresso fino all'abside. L'ambiente è colorato e luminoso e l'unica navata sembra un percorso trionfale che porta all'altare maggiore. Qui il protagonista è Nicola Tagliacozzi Canale che tra il 1750 e il 1757 decorò l'abside e realizzò la splendida statua di San Michele posta proprio a destra dell'altare. 
San Michele a Port'Alba - Napoli
Guardando in alto si vede un quadro circolare, una Madonna col Bambino, forse l'immagine di Santa Maria della Provvidenza, titolare della prima chiesa. Immediatamente in basso la rappresentazione più importante di San Michele, di Giuseppe Marullo, in cui l'Arcangelo precipita Lucifero sulla terra.
San Michele a Port'Alba - Napoli
Bene, un altro piccolo viaggio sulle orme dell'Arcangelo Michele è terminato. Devo dirvi che questo itinerario mi appassiona sempre di più e spero a breve di compiere un'ulteriore tappa alla scoperta delle "cose micaeliche". Nel frattempo abbiate pazienza, amici miei, e ricordate che dopotutto i vagabonviaggi non finiscono mai. 






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