martedì 24 gennaio 2023

BENVENUTI NELL'ANNO DEL CONIGLIO!

Cari Amici,
benritrovati e, naturalmente, buon anno nuovo! Il 2023 è iniziato con le giuste premesse e devo dire che già mi sta simpatico. Infatti, neanche il tempo di finire il brindisi del 31 dicembre che subito un vagabonviaggio è apparso all'orizzonte. Prima di raccontarvi tutto, però, mi preme di dirvi che stavolta il Capodanno l'ho festeggiato due volte. Ebbene sì, ho brindato anche al Capodanno Cinese che quest'anno è scoccato alle 5 del pomeriggio del 21 gennaio in concomitanza con la mezzanotte della madrepatria. I festeggiamenti hanno avuto luogo nella cornice del Museo Archeologico Nazionale e della Galleria Principe di Napoli nel capoluogo partenopeo e hanno visto lo svolgimento di tante attività e dimostrazioni. 
Capodanno cinese a Napoli
Secondo l'astrologia cinese che a ogni anno attribuisce a rotazione un segno animale, il 2023 è l'anno del Coniglio e siccome ogni animale determina le caratteristiche dei nuovi nati, se appartenete al Coniglio probabilmente siete delle persone delicate, gentili, piene di compassione e ricche di sentimento. Ma la vera domanda è: perché questo capodanno sopraggiunge quando il resto del mondo ha oramai smaltito da giorni i fumi dello spumante? È una questione di calendario. La Cina adotta ancora quello lunare in cui i mesi vengono calcolati in base a ogni novilunio. Il Capodanno Cinese coincide con la seconda luna nuova dopo il solstizio d'inverno e dunque può cadere tra il 21 gennaio e il 20 febbraio del nostro calendario gregoriano. 
Calendario cinese
Il Capodanno è una ricorrenza che in Cina riunisce intere famiglie e che viene festeggiato dalle comunità cinesi all'estero con grande partecipazione. Oltreoceano, il Capodanno Cinese diviene spesso occasione per far conoscere la millenaria cultura di questo grande Paese che sin dall'antichità, grazie anche a numerose invenzioni, ha influenzato non solo l'Oriente ma anche l'Occidente. Cose che a noi adesso sembrano del tutto ovvie e ordinarie, come la porcellana, la polvere da sparo, i fuochi d'artificio, i caratteri mobili per la stampa, la lavorazione della seta e persino gli spaghetti, vengono da lì. Non a caso in cinese "Cina" si scrive con due caratteri che letteralmente significano "Paese di Mezzo" e che sottolineano non solo la centralità geografica ma anche quella culturale.
Capodanno cinese a Napoli
A Napoli il Capodanno Cinese è stato organizzato dall'Università "l'Orientale" e dall'Istituto Confucio con la collaborazione di Lazzarelle Bistrot e Naturasì, impegnati rispettivamente nel reinserimento sociale delle ex detenute e nella commercializzazione di prodotti biologici. Nonostante la pioggia, il vento e il gelo, il pubblico non si è lasciato intimorire e davvero ne è uscito un evento gioioso, colorato e coinvolgente. Abbiamo potuto assistere alla cerimonia del tè, a una dimostrazione di Taichiquan, a diverse sessioni di pittura tradizionale, ritaglio della carta e calligrafia. Il bello di queste discipline, così diverse fra loro, è che più che una tecnica sono vere e proprie espressioni artistiche che rivelano le emozioni e gli stati d'animo dell'artista. I maestri calligrafi, come pure i pittori e i ritagliatori di carta,  eseguono i loro lavori in completa armonia tra corpo e mente. 
Capodanno cinese a NapoliCapodanno cinese a Napoli

Capodanno cinese a NapoliCapodanno cinese a Napoli
Capodanno cinese a NapoliCapodanno cinese a Napoli
In questo modo l'ora di pranzo è arrivata in un baleno e grazie alle nostre eccellenti cuoche e maestre Lu Yan e Jie Chen, abbiamo potuto cimentarci un po' tutti nella preparazione dei tradizionali jaozi, ovvero i ravioli cinesi ripieni di carne e verdure da cuocere al vapore e consumare intinti in salsa di soia. La novità è stata la versione vegana del ripieno con sole verdure, funghi shitake e tofu a dadini. 
Lu Yan e Jie Chen
Ripieno vegano dei ravioliFunghi shitake
L'involucro dei ravioli si ottiene con un impasto di farina, acqua e sale. Il ripieno è invece un po' più impegnativo poiché gli ingredienti vanno pesati, diciamo così, con la bilancia dell'esperienza personale. In una grande ciotola si mescolano il cavolo cappuccio opportunamente privato dell'acqua, il cipollotto e la carne macinata di maiale. Il ripieno viene trasferito quindi su una spianatoia e ulteriormente sminuzzato prima di tornare nella ciotola dove verranno aggiunti uova, salsa di soia e le cinque spezie cinesi in polvere (anice stellato, pepe, chiodi di garofano, cassia, semi di finocchio). A questo punto, una volta insaporito il tutto, si passa al riempimento e alla chiusura dei ravioli che non è proprio una cosa facilissima e richiede un minimo di allenamento.
Preparazione ravioli cinesiPreparazione ravioli cinesi
Preparazione ravioli cinesiPreparazione ravioli cinesi
Salsa di soiaLe cinque spezie cinesi
Superata anche la sfida del raviolo, i presentatori della serata hanno annunciato l'inizio del conto alla rovescia. L'anno del Coniglio era alle porte e bisognava accoglierlo come si deve. Al grido "buon anno a tutti!" sono partiti il suono dei tamburi e la Danza del Leone atta a scacciare gli spiriti maligni e ad attirare i buoni auspici.
Danza del LeoneDanza del Leone
Danza del Leone
A seguire, uno spettacolo di Taichi e una leggiadra ed elegante Danza degli Ombrelli. I festeggiamenti si sono conclusi con un inno alla rinascita dopo gli anni difficili del covid. È stato un momento di sincera commozione, anche se l'inno era perlopiù in cinese e la maggior parte di noi era in difficoltà con il testo.
Taichi
Danza degli OmbrelliDanza degli Ombrelli
E con gli stessi auguri di prosperità voglio chiudere questo post orientaleggiante. L'anno del Coniglio vi sia propizio e soprattutto vi faccia fare tanti bei viaggi. Noi ci incontreremo prossimamente sulle strade di Marche, Abruzzo e Molise alla scoperta di piccole e preziose realtà. Xin nian kuaile! 


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