LA VILLA DELLA CONTESSA

Cari Amici,

una campagna immensa coltivata a grano, bruciata dal sole dell'estate e battuta dalle piogge invernali: è questa la cornice che circonda ed esalta una villetta rurale ottocentesca appartenuta a una contessa e ora proprietà di una fitta vegetazione selvatica che la avvinghia ogni giorno di più. Questo è l'ultimo ricordo vagabondo dello scorso anno. La villetta è per la maggior parte decadente ed esplorabile solo dall'esterno ma vi assicuro che il suo fascino è rimasto intatto.

Vi si arrivava percorrendo un vialetto alberato, ora nascosto dalle sterpaglie, che preludeva a un cancello sobrio ma ben rifinito. Con molta difficoltà sono riuscita ad avvicinarmi alla costruzione, scegliendo un percorso alternativo al vialetto e affrontando comunque erba alta e la paura che vi fosse annidato qualche serpente.

Personalmente non conosco la storia di questo luogo, ma posso immaginare la destinazione d'uso. Di solito queste dimore sorgevano all'interno di una proprietà terriera e venivano gestite essenzialmente dal colono e dalla sua famiglia che abitavano al piano terra o in qualche dependance. Il colono si occupava anche della coltivazione dei campi e della cura degli animali ove ve ne fossero. I proprietari, di solito nobili, usavano soggiornare in queste villette per un periodo di relax oppure quando dovevano curare di persona i loro affari. Al piano terra si è conservato un ambiente rustico con un camino.

Sempre a piano terra, attraverso una stretta apertura, s'intravedono quelli che dovevano essere con tutta probabilità i depositi degli attrezzi o del raccolto. Hanno la volta annerita, ma non saprei dirne il motivo. 

Al piano nobile si accedeva attraverso una scalinata esterna di mattoni, completamente smantellata. L'entrata è stata murata per evitare l'azione dei vandali, ma purtroppo non quella del tempo e degli agenti atmosferici che hanno fatto crollare il solaio. Si sono conservati, invece, i balconcini e le loro graziose decorazioni. La villetta era poi corredata da altre piccole costruzioni circostanti, forse delle stalle, diventate poco più di un rudere. 

Pur nella sua semplicità, la villetta rivela quelli che erano i fasti e soprattutto il gusto per il bello del passato. È un patrimonio che aspetta di essere recuperato ma che è sempre più difficile gestire, pur potendo ancora dare al nostro Paese il suo contributo di grazia e bellezza.