Cari Amici,
sembra proprio che il nostro caro San Michele che abbiamo visitato qualche settimana fa a Monte Sant'Angelo, qui nel Gargano abbia avuto il suo bel da fare. Ogni grotta un'apparizione, ogni apparizione una battaglia contro il demonio, ogni battaglia una vittoria, ogni vittoria una traccia misteriosa... La grotta-chiesa di Cagnano Varano è la nostra ultima tappa prima di fare ritorno a casa perché, come al solito, il tutto finisce proprio quando cominci a prenderci gusto.
Essendo questa la nostra ultima tappa, Francesco è la nostra ultima guida. Ci aspetta al centro del piazzale antistante la chiesa ed esordisce dicendo di non leggere i cartelloni con la storia della grotta ché hanno un'idea molto vaga di essa. Noi gli crediamo poiché ci hanno assicurato che dietro questa faccia da bravo ragazzo si nasconde un impietoso studioso della materia.
Il culto di San Michele si diffonde a partire dalla fine del V secolo in tutto il Meridione in seguito a miracoli e apparizioni ma in effetti non sappiamo quando questa grotta fu trasformata in chiesa né in quale momento si decise di dedicarla all'Arcangelo. Prima ancora di essere meta di pellegrini fu frequentata, come dimostrano i diversi materiali ritrovati, nel Paleolitico e poi in epoca daunia, romana e medievale. La sua particolarità è che continua a esservi lo stillicidio delle acque.
Come è facile immaginare l'ambiente è spoglio ed essenziale. L'attenzione viene naturalmente catturata dall'altare maggiore con la classica effigie bianca. Il pavimento, forse realizzato nel medioevo, ha subìto varie manomissioni ed è disseminato di impronte di pellegrini e stalagmiti in via di formazione. Nella chiesa ci sono solo altri due altari, quello di San Raffaele sulla destra di chi entra e quello dell'Annunciazione sulla sinistra.
Il fascino di questa chiesa è dovuto soprattutto alla componente naturale. A differenza di quella di Monte Sant'Angelo, infatti, è molto meno "costruita" e gli arredi sono ridotti all'osso. Sulle pareti della grotta ci sono quattro affreschi, due dei quali illegibili, che andranno irrimediabilmente perduti a causa della forte umidità e per il fatto che non è possibile effettuarne lo strappo. Dietro all'altare maggiore si trova la pozza di Santa Lucia e arrivarci è quasi un'impresa per la scivolosità della roccia.
Si dice che l'Arcangelo abbia ingaggiato la sua lotta contro Lucifero nell'antro dietro all'altare dell'Annunciazione. Dopo averlo battuto al grido di Quis ut Deus (chi è come Dio?) si appoggiò alla roccia per riposarsi e vi lasciò le orme delle sue ali, indicate da una freccia. La Chiesa non ha mai riconosciuto l'apparizione ma questo non ha impedito anche qui il formarsi della fila di pellegrini.
Parto da questo luogo in cui il mistero abbonda almeno quanto la fede con la sensazione di aver attraversato una dimensione parallela. Mi sento inquieta e non solo perché fuori il tempo è piovigginoso ma anche perché penso che posti del genere non sembrano neanche appartenere a questo mondo. La realtà ha confini labili, ciò che vediamo non è tutto ciò che esiste, almeno per quanto mi riguarda.
GROTTA DI SAN MICHELE ARCANGELO
CAGNANO VARANO (FG)
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