lunedì 21 ottobre 2013

LA DOMENICA DEI BORGHI PIÙ BELLI A PIETRAMONTECORVINO

Cari Amici,

in questo mese di ottobre credo di averne viste davvero di tutti i colori ma a pensarci bene di colore ne mancava ancora uno: l'arancione. Per fortuna ho potuto rimediare con l'iniziativa del Touring Club Italiano che, nella seconda domenica di questo mese, fa la festa a tutti i borghi più belli del reame. Con molto orgoglio vi dico che dei nove paesini pugliesi che hanno ricevuto la Bandiera Arancione, cinque sono della provincia di Foggia: Alberona, Orsara di Puglia, Pietramontecorvino, Rocchetta Sant'Antonio e Sant'Agata di Puglia. Io ho scelto di visitare Pietramontecorvino, piccolo centro sui Monti Dauni, e ho visto cose...
Panorama di Pietramontecorvino
L'appuntamento è nella piazza del Municipio dove veniamo subito dotati del programma della giornata e del sacchetto qualità contenente tanti buoni sfizi. Dopo lo spettacolo degli sbandieratori della compagnia "Nuntii Petrae Montis Corbini" e una foto di gruppo, siamo pronti a seguire la nostra guida Raffaele nelle strette viuzze della "Terra Vecchia".
La "Terra Vecchia" a PietramontecorvinoLa "Terra Vecchia" a Pietramontecorvino
La "Terra Vecchia" a PietramontecorvinoLa "Terra Vecchia" a Pietramontecorvino
Il nome del paese deriva dalla sua posizione geografica. L'antico abitato, infatti, sorge su una roccia di tufo a cinque chilometri dalla città medievale di Monte Corvino, completamente distrutta nel XV secolo. Il suo significato, appunto, è "la pietra di Monte Corvino". Al nucleo storico si accede attraverso l'arco gotico di Port'Alta e, appena sulla destra, una lapide ricorda un miracoloso intervento del Santo Patrono Alberto.
Pietramontecorvino, Port'Alta
Pietramontecorvino, Port'Alta
La prima fermata non poteva che essere il Palazzo Ducale, sede del Museo Archeologico. Conserva vari reperti romani e altomedievali, ceramiche greco-romane provenienti dal sito archeologico, oggetti rinvenuti durante i restauri di diverse chiese e arredi liturgici appartenuti a una chiesa demolita negli anni Settanta. Perturbante ma interessante la "bara dei poveri", una cassa che veniva usata per celebrare esequie dignitose a chi non aveva mezzi economici e dalla quale il defunto veniva sloggiato subito dopo il funerale. Costruito dopo che la Torre divenne scomoda sia come baluardo difensivo che come dimora, il Palazzo Ducale fu abitato negli ultimi tempi dai duchi Montalto di Tocco, di cui resiste ancora lo stemma sulla volta del salone di rappresentanza.
Pietramontecorvino, Palazzo Ducale
Pietramontecorvino, Museo ArcheologicoPietramontecorvino, Museo Archeologico
Pietramontecorvino, Museo ArcheologicoPietramontecorvino, Museo Archeologico
Pietramontecorvino, Museo ArcheologicoPietramontecorvino, Museo Archeologico
Dal terzo livello del nobile domicilio accediamo alla Torre normanna-angioina che assieme alla Chiesa Madre forma quello che chiamano un "nucleo solenne". Alla sua sommità si arriva tramite una scala a chiocciola in legno e rappresenta, con la sua struttura, due opposti modi di vedere la vita. I Normanni la fecero tutta d'un pezzo e senza neppure un pertugio perché, si sa, a questo mondo è sempre una guerra e bisogna difendersi. Gli Angioini, invece, decisero di farne una residenza e quindi ci aggiunsero qualche vezzo: il balconcino, la merlatura e le bifore. Dall'alto di questa costruzione si vede, in lontananza, la "sedia del diavolo", un'altra torre che domina il sito archeologico di Monte Corvino e che ha assunto questa forma a causa dei numerosi crolli.
Pietramontecorvino, Torre Normanna
Pietramontecorvino, Torre Normanna
Tra una visita e l'altra approfittiamo pure di una dimostrazione di tiro con l'arco e di una degustazione di prodotti tipici. Ingurgitiamo i migliori salumi e prodotti da forno ma soprattutto tracanniamo la birra artigianale Montalto, battezzata col nome dei Duchi e preparata senza l'aggiunta di nessun additivo.
Tiro con l'arcoTiro con l'arco
Salumi artigianaliBirra artigianale
L'esperienza ci dice che ogni luogo ha le sue stranezze e qui a Pietra la stranezza è rappresentata proprio dalla Chiesa Madre. Risale agli inizi del XIV secolo e consta di due ingressi, quello originario laterale e quello attuale, in cima a una scalinata. Quando nel Settecento il paese cominciò ad ampliarsi fuori le mura, l'antico accesso fu giudicato poco agevole e quindi se ne creò un altro. Nel fare questo, poiché la nuova porta doveva essere aperta dov'era il presbiterio, la chiesa fu praticamente capovolta. Fu innanzitutto allungata abbattendo, sul fondo, la parete di una stanza del Palazzo Ducale e poi vi fu portato il presbiterio. Altra particolarità è l'abside inclinata verso destra a simboleggiare il capo riverso del Cristo in croce.
Pietramontecorvino, Chiesa Madre
La chiesa accoglie diverse importanti opere, tra cui la tavola della Madonna delle Grazie (1547). Ogni nicchia è indicata da un arco trionfale in pietra di Roseto che gli scalpellini hanno firmato con una rosa canina. L'ambone è un pezzo archeologico, essendo formato da un cippo funerario e da una pietra tombale.
Pietramontecorvino, Chiesa Madre
Pietramontecorvino, Chiesa MadrePietramontecorvino, Chiesa Madre
Cosa posso dirvi ancora? Anche questo vagabonviaggio è stato un successo. Peccato non aver potuto visitare il sito di Monte Corvino ma ci sarà certamente occasione in futuro. Del resto un vagabonviaggio serve proprio a questo, a farne poi tanti altri.








0 Comments:

Posta un commento