Cari Amici,
"cuor contento il Ciel l'aiuta", dice il proverbio e se per caso, per una qualche ragione, aveste perso il sorriso, lasciate che vi indirizzi verso una meta dove sicuramente lo ritroverete: un luogo con tanto verde e tanta pace che ha fatto tornare l'allegria persino alla Madonna. Vi sto parlando del bellissimo santuario di S. Maria di Canneto, a pochi chilometri dal paesino di Roccavivara (CB) e a dieci passi (contati) dal fiume Trigno. Disillusi e dubbiosi? Come sempre vi invito a provare per credere.
Intanto vi dico che il complesso, racchiuso in un recinto e immerso in un ambiente naturale che sa di fresco e salubre, comprende la chiesetta dell'XI secolo, alcune costruzioni adiacenti e i resti di una villa del III secolo. Prima di diventare luogo di culto, infatti, qui sorgeva una cittadina romana. La fede cristiana fu trasmessa ai suoi abitanti intorno al IV secolo dai vescovi della vicina Trivento e una prima chiesa fu edificata con ogni probabilità subito dopo il Concilio di Efeso (431). Come è accaduto ad altri monasteri, anche quella che era l'abbazia di S. Maria di Canneto è passata attraverso varie vicissitudini. I Benedettini che la fondarono, la lasciarono nel 1474 e da allora è stata tutta una storia di acquisizioni e abbandoni. Solo nel 1930, il parroco di Roccavivara, don Duilio Lemme, riesce a rimetterla in sesto con l'aiuto della popolazione. Attualmente a occuparsene sono le Sorelle Francescane della Carità con i Padri dell'Istituto del Verbo Incarnato che garantiscono il servizio liturgico e l'assistenza spirituale.
La chiesa è in stile romanico, con la facciata a spioventi e un campanile (1329) merlato. Esternamente, la costruzione presenta diversi elementi di epoca romana, come lapidi e iscrizioni. Anche la torre campanaria è arricchita con cippi, pietre e due leoni stilofori dello stesso periodo. Graziosa è la lunetta del portale principale con foglie di vite e la rappresentazione del Cristianesimo (agnello) che prevale sulla mondanità (drago).
Entrando, la prima, piacevole sensazione è quella di una grande leggerezza. Il silenzio e le luci soffuse creano un'atmosfera di pace e intimità, favorevole alla preghiera. Ad accogliere i pellegrini è naturalmente lei, la Madonna di Canneto (XIV secolo), che sorride dal trittico dietro all'altare maggiore, dove siede in mezzo a Sant'Anastasia e Santa Caterina d'Alessandria. A guardarla bene in viso, quella sua espressione da ragazzina spensierata non poteva che ispirare il soprannome col quale è conosciuta: Vergine del Sorriso.
Entrando, la prima, piacevole sensazione è quella di una grande leggerezza. Il silenzio e le luci soffuse creano un'atmosfera di pace e intimità, favorevole alla preghiera. Ad accogliere i pellegrini è naturalmente lei, la Madonna di Canneto (XIV secolo), che sorride dal trittico dietro all'altare maggiore, dove siede in mezzo a Sant'Anastasia e Santa Caterina d'Alessandria. A guardarla bene in viso, quella sua espressione da ragazzina spensierata non poteva che ispirare il soprannome col quale è conosciuta: Vergine del Sorriso.
Volgendo lo sguardo al resto della chiesa, si notano pezzi notevoli come il bassorilievo del X secolo che funge da paliotto, l'ambone a tre arcate del 1223 e un crocifisso ligneo del XV secolo.
La bellezza della struttura è in perfetta armonia con quella del paesaggio circostante. Ogni angolo è stato valorizzato al massimo, sfruttando le caratteristiche proprie di un centro di spiritualità. E così ci si può incamminare lungo i vialetti del parco per meditare i misteri della Via Crucis o del Rosario e giungere, dopo una rilassante passeggiata, alla Tenda del Perdono per la confessione. Pochi metri più in là, la Tenda del Convegno è capace di ospitare intere folle per incontri e celebrazioni estive.
Ho trovato questo posticino molto adatto a una gita domenicale insieme alla famiglia o a un gruppo di amici per coniugare doveri cristiani e riposo settimanale. Se poi, come me e le mie omonime, vorrete portare con voi il cestino della merenda, da consumare nell'apposita area pic nic, otterrete davvero il massimo da questa già piacevolissima passeggiata fuori porta.
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