lunedì 21 settembre 2015

SETTEMBRE SULLE ORME DEI PELLEGRINI SANTIMICHELARI DEL MONTE GARGANO

Cari Amici,
Copertina della rivista
non l’avremmo mai detto, ma sembra proprio che le nuove frontiere del viaggio siano i cammini. Già, i moderni viaggiatori sono tornati ad allacciarsi gli scarponi e ad affrontare chilometri di strade, incuranti dei disagi e della stanchezza, sempre più attratti dal tragitto piuttosto che dalla meta. È un modo diverso di partire e di arrivare, gustando con lentezza quello che c’è nel mezzo, dettato dalla primaria necessità di stabilire un contatto con i luoghi, di toccarli ed esserne toccati.  L’Italia e il mondo sono pieni di itinerari più o meno lunghi e spesso si tratta di vie attraversate dai pellegrini per ragioni spirituali.
In questo numero d’esordio della rivista dei “Vagabonviaggi di Teresita” ci metteremo sulle tracce dei romei santimichelari del Monte Gargano verso la grotta che l’Arcangelo Michele stesso consacrò come sua dimora. Ogni anno, la sera del 28 settembre, vigilia della festa, centinaia di persone intraprendono a piedi un percorso votivo e penitenziale partendo dai quattro punti cardinali. 
Il tratto da  ovest, quello da San Marco in Lamis a Monte Sant’Angelo, si snoda attraverso la Via Sacra Langobardorum tra i massi, la fitta vegetazione e i liberi pascoli della montagna. I pellegrini impiegano circa dieci ore per giungere a destinazione scandendo il loro cammino con riti e preghiere. Procedono alla volta della Celeste Basilica come testimoni di pace in comunione fraterna con i compagni di viaggio, unione spirituale con chi non è in grado di compiere il cammino e amorevole ricordo di tutti coloro che hanno concluso il proprio pellegrinaggio terreno.
La strada della devozione è costellata di cappelle campestri, chiese e abbazie che da secoli offrono ristoro alle fatiche dei devoti e che conservano intatte le testimonianze di una cultura millenaria. In un paesaggio ancora in buona parte incontaminato, si ergono le abbazie di San Matteo e Santa Maria di Pulsano, fieri baluardi della storia e della religiosità garganiche. All’interno delle loro mura, archivi, biblioteche, musei e laboratori mantengono viva l’atmosfera antica delle comunità monastiche, dedite al culto, agli studi e alle attività pratiche, e allo stesso tempo custodiscono l’identità del territorio.
Camminare da pellegrini con i pellegrini, raccontarsi a vicenda storie di vita e di fede, passare per gli stessi sentieri dove personaggi importanti e santi uomini sono passati, portare con sé solo il minimo indispensabile, staccarsi a poco a poco da una dimensione ordinaria per assurgere a una extra-ordinaria, varcare la soglia di un luogo “terribile” sono esperienze che accomunano sempre più persone in cerca di  altro. In una società materialista che poco o nulla ha da offrire ai desideri dell’anima, il pellegrinaggio abbraccia la persona nella sua totalità, comprendendo i suoi bisogni umani e spirituali. 
‹‹Se vuoi la pace, prepara la pace››, amava ripetere il compianto Gabriele Tardio, teologo e sostenitore dei Cammini di San Michele. Lui aveva visto la possibilità di costruirla mettendosi in marcia per l’impervio Gargano, tanti oggi raccolgono la sua eredità “leggendo anche con i piedi” quella che in definitiva è la loro stessa storia.


Andare è la rivista a carattere monografico del blog I VagabonViaggi di Teresita
Per la lettura integrale di questo numero cliccare sul seguente link

martedì 8 settembre 2015

UN GIGANTE SUL MARE

Cari Amici,
"trabocchetto" è una parola infelice che suscita parecchia diffidenza, per questo ne userò un'altra che, pur essendone pressappoco il sinonimo, genera ben diversi sentimenti. La parola che userò è "trabucco" e parla di mare, di uomini, di fatica e naturalmente di buona tavola. Siamo all'ultima, rinfrancante tappa del nostro tour nel cuore dell'altro Gargano, su uno dei quattordici giganti del mare acquattati tra Peschici e Vieste: il trabucco di Monte Pucci. Ospiti della bravissima chef Valentina Fasanella, insieme alle sue ricette gusteremo il racconto di una storia lunga intere generazioni.
Il trabucco di Monte Pucci sul Gargano

sabato 5 settembre 2015

LÀ DOVE RIPOSANO GLI DÈI

Cari Amici,
geologicamente parlando forse non c'è nulla di più segreto, misterioso e accattivante di una grotta. Personalmente l'ho sperimentato diverse volte. Appena superato l'ingresso, la cavità sembra trascinarti con insistenza verso il suo interno e tu là che prosegui, incurante dell'ignoto. Le grotte garganiche sono famose per i vari fenomeni sovrannaturali che ivi si sono manifestati, primo fra tutti l'apparizione dell'Arcangelo Michele, e sia che siate semplici appassionati di cose arcaiche e arcane, sia che siate esperti di materie etnoarcheoecc, questi mondi paralleli faranno di sicuro al caso vostro.
La Grotta degli Dèi nella baia di Manaccora

mercoledì 2 settembre 2015

IL TRAPPETO DEI MISTERI

Cari Amici,
come mai le iscrizioni in latino sono sempre così inquietanti, ma soprattutto perché le ritroviamo spesso nei posti più assurdi? E ancora, cos'ha a che fare la molitura delle olive con il fatto che ciò che non è eterno è uguale al nulla? Queste domande mi frullavano nella testa mentre due volenterosi ragazzi di nome Gennaro del Viscio e Davide Rinaldi, rispettivamente conservatore e guida museale, c'introducevano nel Museo Trappeto "Maratea". Siamo a Vico del Gargano, il presidio garganico dell'amore e dei baci, dove la dolcezza la fornisce la pasticceria Pizzicato e il mistero un'antica fabbrica di olio.
Il Museo Trappeto "Maratea" a Vico del Gargano