Cari Amici,
"trabocchetto" è una parola infelice che suscita parecchia diffidenza, per questo ne userò un'altra che, pur essendone pressappoco il sinonimo, genera ben diversi sentimenti. La parola che userò è "trabucco" e parla di mare, di uomini, di fatica e naturalmente di buona tavola. Siamo all'ultima, rinfrancante tappa del nostro tour nel cuore dell'altro Gargano, su uno dei quattordici giganti del mare acquattati tra Peschici e Vieste: il trabucco di Monte Pucci. Ospiti della bravissima chef Valentina Fasanella, insieme alle sue ricette gusteremo il racconto di una storia lunga intere generazioni.
Il trabucco è una trappola per pesci, una macchina da pesca inventata dai pescatori garganici per rendere più sicuro il loro lavoro in caso di forte maltempo. A differenza del trabucco abruzzese, somigliante a una palafitta, quello del Gargano è praticamente incastonato nella roccia. Il trabucco di Monte Pucci fu il primo ad essere costruito in questa zona ed è anche il più grande con uno specchio d'acqua di quasi 500 mq. a disposizione. Fu utilizzato solo per pescare fino a quando, nel 1970, Biagio Fasanella, nonno di Valentina, cominciò a grigliare il pesce appena pescato per alcuni turisti curiosi che si fermavano ad osservarne il funzionamento. Nacque così il ristorante, uno degli unici tre su trabucco del Gargano.
Costruito con travi di legno sorrette da tiranti in acciaio, questa specie di installazione si regge su pali conficcati nella roccia a botte di scalpello e martello. È una costruzione vera e propria, con un palchetto abbastanza spazioso e un parapetto. L'impressione è quella di stare su di una terrazza. Per la pesca vengono utilizzate le antenne che si allungano fino a 50 metri in mare e che hanno il compito di reggere la rete. Questa viene buttata dal parapetto, mentre si gira l'argano in senso antiorario affinché gli angoli raggiungano le estremità delle antenne. Appena questo avviene l'argano si gira un po' in senso orario per tenderla. Quindi si pone un'esca al centro e si aspetta che il pesce abbocchi.
La pesca avviene per sbarramento, cioè posizionando un lato della rete a filo d'acqua e l'altro in profondità. Quando il pesce rimane intrappolato, immediatamente il lato basso viene sollevato e la rete raccolta per prelevare il bottino. In questa parte dell'Adriatico si pescano prevalentemente alici, calamari, gamberi, cefali, spigole, capitoni e anguille. Tutti, proprio tutti, finiscono freschi freschi nei piatti degli avventori.
E queste sono le prelibatezze che Valentina ha preparato per noi. Ha aperto le danze mangerecce il filetto di cefalo con cipolla in agrodolce e riduzione in vino rosso, seguito dalle cozze ripiene (pane, uova, capperi) al forno con pomodorini.
Immancabili il risotto al nero di seppia arricchito con una salsa di polpo e i leggendari troccoli con ragù bianco di cicale di mare.
La chiusura è stata affidata a una frittura mista accompagnata da una marmellata di pomodoro.
Se questa sosta vi è piaciuta e vi ispira abbastanza, so io come spedirvi dritti dritti. Attenti a non sbagliarvi, ché vi perdete molto più di quel che vedete.
TRABUCCO DI MONTE PUCCI
Località Montepucci
SS89 tra Rodi Garganico e Peschici
Peschici (FG)
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