Cari Amici,
è primavera, finalmente. Dopo il torpore invernale, la natura è tornata a fiorire e uomini e animali celebrano insieme il tempo della rinascita. In questo clima di ritrovata vitalità, le carresi, competizioni tra carretti trainati da buoi, rievocano gli straordinari eventi che, secoli or sono, hanno elevato un santo al rango di speciale protettore del villaggio. Tali manifestazioni affondano le loro radici nella devozione popolare di cui sono l’espressione più intensa. La fede, diventata rito, si è tramutata presto in passione e da allora sostiene tutto un patrimonio morale, religioso e culturale.
Scrive Giuseppe De Virgilio nel suo contributo al libro “Le traslazioni dei Santi. Le carresi” (CN, 2014):‹‹La tradizione rituale dell’accompagnamento dell’arca mediante carri trainati da animali ci aiuta a cogliere la valenza religiosa e cultica dell’impiego dei carri per la traslazione delle reliquie dei santi. Si tratta di una tradizione che trae le sue origini non solo dall’ambiente agricolo e socio-culturale del tempo, ma dalla memoria biblica e dalla sua rielaborazione liturgico-rituale sviluppatasi nel corso dei secoli››.
Con queste premesse ci accingiamo a percorrere vecchie strade statali e provinciali che collegano gli unici quattro paesini in tutta Italia, uno pugliese e tre molisani, in cui si tiene la tradizionale corsa dei buoi: Chieuti (FG), San Martino in Pensilis, Ururi e Portocannone in provincia di Campobasso. Daremo quindi un rapido sguardo alla carrese “fiorita” di Larino (CB), la più rappresentativa di quelle non competitive diffuse un po’ in tutto il Molise.
Ci sono le storie e le leggende, le testimonianze di chi, in prima persona, continua a mantenere in vita la tradizione. Grazie ad esse cercheremo di entrare più profondamente nei meccanismi della corsa per capirne gli aspetti tecnici e le ragioni.
Qualcuno ha detto che una storia non esiste se non viene raccontata. Quella che leggerete è semplicemente la carrese: più di una gara e anche di una storia…
Andare è la rivista a carattere monografico del blog I VagabonViaggi di Teresita
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