Cari Amici,
anche quest'anno la terza domenica di maggio è trascorsa allegra e... scoppiettante. Non vedevo l'ora di indossare la mia tenuta da fujente (jeans, maglietta bruciata e bucata, scarpe comode, cappellino e occhiali da sole) per correre, assieme alla mia amica Roberta Fiano e a tutto un popolo di scalmanati, dietro alle batterie della festa della Madonna del Soccorso a San Severo.
anche quest'anno la terza domenica di maggio è trascorsa allegra e... scoppiettante. Non vedevo l'ora di indossare la mia tenuta da fujente (jeans, maglietta bruciata e bucata, scarpe comode, cappellino e occhiali da sole) per correre, assieme alla mia amica Roberta Fiano e a tutto un popolo di scalmanati, dietro alle batterie della festa della Madonna del Soccorso a San Severo.
Idealmente e affettuosamente vi ho portati con me in una città della provincia di Foggia nota per i suoi vigneti, le sue cantine e i suoi vini e famosa per il "Palio delle Batterie", gara a suon, anzi, a rumor di botti che per seguirla la gente arriva a carovane. In passato, qualche vescovo che ha provato ad abolire la tradizione non se l'è vista molto bene e le batterie non solo sono rimaste ma si sono anche moltiplicate.
Se in condizioni normali non si può resistere al richiamo dei fuochi, l'edizione 2013 ha tentato alla grande gli impavidi corridori con un'inedita diavoleria: il "Tunnel della Paura", un corridoio di circa duecento metri, fatto interamente di cicioni e pronto a saltare in aria.
In verità, già nei giorni precedenti, i rumors si erano espressi a proposito del famigerato "fuoco delle Poste" descrivendo cose "fuori dal fuori", come si dice da queste parti, ma la performance, devo ammetterlo, ha superato anche i racconti più colossali. Abbiamo assistito a uno spettacolo dall'effetto indescrivibile, senza nulla togliere alle batterie del Carmine, di Via Sicilia, di Corso Gramsci e di Piazza Allegato.
"C' v'dim u' f'nel" (ci vediamo al finale) è un'espressione dialettale tipica dei fujenti che si danno così appuntamento laddove scoppia l'ultimo, terrificante botto, nel caso ci si perda durante la corsa. È un modo di dire entrato ormai anche nel linguaggio quotidiano nel quale, corredato di un sorrisetto allusivo, suona come un "ci vediamo a Filippi".
Sì, direte voi, ma perché? ‹‹Avevo voglia di correre›› risponderebbe Forrest Gump. Che tu insegua il fuoco o il fuoco insegua te, la "competizione" è sempre avvincente, anche se alla fine non si sa chi, come e perché abbia effettivamente vinto. Il gusto sta tutto nel darsi a una folle corsa e sfidare la cascata di scintille a distanza ravvicinata.
E per finire, come al solito, la Madonna in processione nessuno la vede mai, neppure u' f'nel.
Data e luogo da ricordare: TERZA DOMENICA DI MAGGIO - SAN SEVERO (FG)
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