Cari Amici,
quando si parla di turismo, specialmente in certi contesti, si finisce sempre per dare il via a discussioni infinite che il più delle volte portano troppo lontano dalla bellezza di un luogo. In questi giorni, neanche a farlo apposta, sui social è comparso un appello ad aprire al pubblico la chiesetta di Santa Maria di Monte d'Elio, nella striscia di terra garganica tra i due laghi di Lesina e di Varano. Dico così perché è proprio qui che avrei voluto condurvi e non posso per cause di forza maggiore. Mentre vi scrivo, in cuor mio spero tanto che la battaglia abbia successo, così da raccontarvi uno dei posti più belli della nostra Puglia.
quando si parla di turismo, specialmente in certi contesti, si finisce sempre per dare il via a discussioni infinite che il più delle volte portano troppo lontano dalla bellezza di un luogo. In questi giorni, neanche a farlo apposta, sui social è comparso un appello ad aprire al pubblico la chiesetta di Santa Maria di Monte d'Elio, nella striscia di terra garganica tra i due laghi di Lesina e di Varano. Dico così perché è proprio qui che avrei voluto condurvi e non posso per cause di forza maggiore. Mentre vi scrivo, in cuor mio spero tanto che la battaglia abbia successo, così da raccontarvi uno dei posti più belli della nostra Puglia.
In una calda mattinata d'aprile, seguendo la SP 42 e stando attentissima alle scarne indicazioni, sono arrivata davanti al cancello dietro al quale si erge questa costruzione dell'XI secolo in stile romanico pugliese. Siamo nel territorio di San Nicandro Garganico, nel punto preciso dove sorgeva l'antica città slava di Devia. Per questo motivo la chiesetta è nota anche col nome di Santa Maria di Devia. Di essa si raccontano storie incredibili riguardanti soprattutto i suoi affreschi. Ancora più incredibile, però, è il fatto che non possa essere visitata per decisione del parroco che ne ha le chiavi. Cosa dire? Siamo ottimisti e stiamo a vedere cosa succede...
Proseguendo in solitudine sulla stessa strada e volendo raggiungere il mare, mi sono ritrovata a costeggiare un sito dall'aria a dir poco spettrale. Ho consultato velocemente la cartina e ho scoperto di essere all'ex base militare di San Nicola Imbuti, un complesso decadente della Prima Guerra Mondiale di proprietà dello Stato. Anche qui ci sono un cancello e una recinzione "simbolici". Poiché nessun cartello ne interdice l'accesso, assidui frequentatori entrano ed escono sciogliendo semplicemente il nodo di una corda.
Incuriosita da questo fuori programma e incoraggiata dalla comune usanza, ho rinunciato alla mia boccata di iodio e ho deciso di concludere qui la mia passeggiata. Protagonista della prossima puntata, quindi, sarà l'ex idroscalo "Ivo Monti" sulla riva occidentale del lago di Varano. Rimanete in onda e non cambiate canale!
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