mercoledì 8 marzo 2017

FRANCESCO, IL FRATE CHE SUONA IL ROCK

Cari Amici,
chi canta prega due volte, così ci ha assicurato Sant'Agostino, e tra chi intona le lodi al Signore e chi delizia l'udito dei fratelli con musiche e testi poetici, mi sa che si potrebbe organizzare un festival anche in Paradiso. Lo so, avete in mente la solita litania, ma sappiate che posso smentirvi, subito. In occasione del Mese della Pace promosso dalla Gi.Fra. - Gioventù Francescana Nazionale, ho incontrato un simpatico ragazzone di nome Francesco Cicorella. Lui è un frate francescano, direttore responsabile del Centro Missionario Francescano e, nel tempo che gli resta dopo aver assolto ai suoi doveri di sacerdote, suona il rock. Esatto, il rock, quello con la batteria, il basso, la tastiera elettronica e quant'altro riuscite a immaginare.
Musica rock
Frate Rock, come appunto lo chiamano i fans, è stato ospite in paese per parlarci e darci qualche dritta sullo stile di vita non violento e sui giusti atteggiamenti da adottare per promuovere la pace. Missionario per vocazione, ha operato nell'Europa dell'est e nel continente africano, dove tornerà a breve. La sua è quella che si dice una vita pienamente vissuta a servizio del prossimo e si sa, il prossimo a volte ha soprattutto bisogno di riscoprire gioia e allegria, la poesia della vita...
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Nato a Conversano, vicino a Bari, nel 1979, già durante l'adolescenza mostra una certa sensibilità per la musica. I suoi autori preferiti sono Fossati, Puccini, Vecchioni e l'amatissimo omonimo De Gregori. Da quest'ultimo si lascia ispirare lo stile che caratterizza le sue canzoni. La maggiore età coincide con i primi esperimenti compositivi e le esibizioni alle manifestazioni scolastiche. La svolta però arriva nel 1998, quando apre il "Festival del Mediterraneo" a Conversano interpretando Generale di De Gregori e due suoi brani inediti.
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Insomma, con la sua compagna di viaggio, la chitarra, Francesco conquista il pubblico e, dieci anni dopo, anche la critica che lo premia, sempre nella sua città natale, al concorso E'VENTOROCK. La sua passione per la musica prende corpo con diversi album dai titoli evocativi: nel 2007 esce Al posto sbagliato, nel 2009 Sulle corde del divenire, nel 2011 Sono alla porta, nel 2015 Buoni motivi e nel 2016 Calma apparente.
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Le sue canzoni parlano di persone ed esistenze quotidiane, di sentimenti ordinari, di gioie e dolori condivisi. In questo mondo di tutti i giorni c'è un solo eroe ed è l'Assassino, quello del Bacio dell'assassino, uno che va in giro a baciare e uccidere la tragica visione che abbiamo di noi stessi quando diamo troppa importanza ai giudizi degli altri. Questo "criminale", questo "serial killer" di autoconvinzioni false e nocive si chiama Amore ed è un personaggio positivo, di una positività quasi spietata.
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Ma come si fa, chiederete voi, a conciliare tonaca e microfono? Se vi siete fatti l'idea che lui canti per inviare un messaggio ai fedeli, sensibilizzare l'opinione pubblica o lanciare un monito agli inveterati, vi state sbagliando di nuovo, anche perché, parole sue, non sa né cantare né fare il cantante. Fra' Francesco canta perché cantando si diverte, perché la musica unisce e fa stare insieme, perché essa è espressione della "convivialità delle differenze" (don Tonino Bello). Ops, non staremo mica parlando del Vangelo?
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Io vi auguro di ascoltarlo almeno una volta dal vivo. Se la cosa non dovesse convincervi e continuaste a preferire il solito sermone, fate attenzione ché quando c'è da parlare papale papale Fra' Francesco non si tira indietro e le note non sempre sono dolci.


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