Cari Amici,
siamo ormai quasi nel cuore dell'estate e nell'ultima, torrida domenica di luglio proprio non si poteva restare a casa! Ancora una volta la partenza è stata inevitabile e visto che il calendario segnalava "San Nazario" mi son detta:‹‹Perché non andare al santuario per la festa?››. Partenza alle nove circa, una mezz'oretta di viaggio ed eccomi nell'agro di Poggio Imperiale, in mezzo a campi sconfinati, dove sorge questa piccola chiesa rurale "porta della Puglia e del Gargano". Qui, negli ultimissimi anni dell'Ottocento, a un fratellino della mia bisnonna, muto e claudicante, il Santo sciolse la lingua proprio in questo stesso giorno, confermando grandemente la sua fama di "miracoloso". Da allora la mia famiglia gli divenne ancora più devota.
Il santuario antico fu eretto tra il 1077 e il 1220 sui resti di un tempio pagano. Quella che vediamo oggi è in realtà la chiesetta ricostruita nel 1970 su progetto dell'artista sanseverese Antonio D'Amico, abbastanza fedele all'originaria per quanto riguarda lo schema. L'edificio è a navata unica con due ali che ospitano il negozio di souvenir, gli ex-voto e la cappella per le confessioni. Appena entrati ci si trova di fronte all'altare sul quale è posta la nicchia in legno del Santo. Ai piedi della mensa una grossa pietra segna il confine tra i quattro comuni di Apricena, San Nicandro Garganico, Poggio Imperiale e Lesina. Secondo una tradizione su di essa Nazario si fermò per riposare durante le sue peregrinazioni, mentre un'altra versione afferma che fu usata per decapitarlo. In ogni caso, voi tutti fedeli e non, attenti alla pietra! Se non arriverete a toccarla per devozione, sicuramente finirete per inciamparci per distrazione...
È questo uno di quei luoghi strani che conosci da una vita e all'improvviso hai l'impressione di non aver conosciuto mai. All'improvviso è come se si facesse avanti un mistero e la realtà ti si presentasse sotto una forma diversa, come se davvero questa porta fosse la via d'accesso a una geografia ancora inesplorata. Di esso scrisse già il geografo greco Strabone (60 a.C. - 23 d.C.) nel sesto libro della sua Gheografikà dove menziona un tempio dedicato al taumaturgo Podalirio eretto, non a caso, presso un piccolo torrente, il Caldoli, le cui acque erano note per le loro proprietà benefiche. Difatti, poco distante dalla chiesa, c'è una sorgente d'acqua fumante, di origine vulcanica, che sgorga accanto a resti di terme e altri edifici antichi.
Sul lato opposto della SP 38, altri edifici diroccati attirano la mia attenzione. Si tratta di una vecchia masseria con un granaio, diverse casette sparse qua e là e una costruzione che sembra un albergo per operai. Era circondata da un recinto fatto di pietre, ora quasi completamente crollato e, a giudicare dall'aspetto e dalla grandezza, doveva essere una di quelle regie masserie fatte costruire da Federico II. Un cartello mi riferisce che è in atto un progetto di restauro e che il complesso servirà alla Fondazione "Dr. Vincenzo Zaccagnino" a istituire una casa per ragazzi disagiati. Vengo a scoprire che è addirittura visitabile, ma solo nei giorni feriali.
Bene, se vi sentite pronti a varcare questa soglia, vi lascio un recapito telefonico. Don Luca De Rosa vi darà tutte le informazioni necessarie.
PARROCCHIA DI SAN PLACIDO - POGGIO IMPERIALE
TEL. 0882 996105
0 Comments:
Posta un commento