mercoledì 16 ottobre 2013

SULLA VIA SACRA DEI LONGOBARDI

Cari Amici,

il secondo giorno di tour continua nel mondo dei sapori e della genuinità locale. Io e gli altri agrogastronauti siamo ospiti dell'Oasi di Santa Maria di Stignano dove Gennaro Giuliani e Salvatore Taronno di Apulia Food&Travel hanno curato per noi un workshop dedicato al cibo come trasmettitore di culture e tradizioni. Per riuscire nel loro intento hanno invitato i più illustri operatori del settore dai quali abbiamo avuto ancora tanto da imparare.
Santa Maria di Stignano
La prima bella sorpresa che la giornata personalmente mi riserva è l'incontro con la professoressa Grazia Galante che ci parlerà di antichi usi alimentari e sociali. Profonda conoscitrice della cultura sammarchese e autrice di diversi libri sull'argomento, ho avuto il piacere di conoscerla qualche anno fa, in occasione di un reportage sulle fracchie, e il fatto che si ricordi di me mi sembra davvero un buon segno.
La professoressa Grazia Galante
Il posto in cui siamo si trova a circa sei chilometri da San Marco in Lamis, sulla Via Sacra Langobardorum, e in passato fu tappa di pellegrini che da qui riprendevano il loro cammino penitenziale dopo aver preso una boccata d'aria mariana e francescana. La chiesa fu costruita nel 1515 dal feudatario Ettore Pappacoda, sul sito di una preesistente cappelletta, e affidata ai Frati Minori Osservanti. Nel tempo furono completati anche la cupola e il campanile.
Santa Maria di Stignano
Santa Maria di Stignano
Come sempre però accade da queste parti, la storia pedina la leggenda come la coda della cometa insegue la sua testa. Si dice infatti che un giorno di un mese sconosciuto di un anno che nessuno sa, Leonardo Di Falco, cieco e mendicante di Castel Pagano, s'addormentò sotto una quercia, stanco del troppo camminare. Mentre riposava gli apparve la Vergine che gli indicò una statua della Madre di Dio col Bambino poggiata sull'albero. Riacquistata immediatamente la vista, Leonardo tornò di corsa da dove era venuto e raccontò tutto ai sacerdoti. Questi organizzarono una processione per rilevare la sacra immagine e sul luogo dell'apparizione venne costruita la cappelletta di cui sopra. L'episodio è raffigurato in due tele conservate nella chiesa.
Santa Maria di StignanoSanta Maria di Stignano
Il convento ruota intorno ai due chiostri porticati, uno più grande e l'altro più piccolo, e ha un'impostazione molto francescana. Le ampie sale del piano terra ospitavano i laboratori, i magazzini, la biblioteca e i luoghi di riunione mentre le celle dei frati, oggi adibite a stanze per gli ospiti, affacciano tutte sul chiostro grande.
Santa Maria di Stignano
Santa Maria di Stignano
Santa Maria di Stignano
Al chiostro piccolo invece è legato un episodio miracoloso risalente al 1686. In quell'anno, quando era superiore padre Salvatore da Morrone nel Sannio, la zona fu colpita da una grave siccità che creò seri problemi alla comunità religiosa come alle famiglie del paese. P. Salvatore pregò la Vergine di Stignano e dal pozzo del chiostro sgorgò acqua sufficiente per tutti. La fama di quest'acqua giunse anche a Napoli dove, portata dal barone di Rignano, operò "molte e mirabili guarigioni".
Santa Maria di Stignano
Santa Maria di Stignano
Nel convento sono custoditi anche i resti di un cetaceo spiaggiatosi nel 1774 a Rodi Garganico. Fu portato qui dai rodiani che lo confusero per un monstrum horrendum marinum, un orrendo mostro marino sotto le cui sembianze alcuni dissero si celasse addirittura il demonio venuto a impossessarsi della città. A pericolo scampato, questo fu il ringraziamento alla Madonna...
Santa Maria di Stignano
Tutt'intorno il paesaggio è fatto di boschi, sentieri e pietre. Percorrendo una stradina laterale si possono raggiungere gli eremi disseminati un po' ovunque. Portatevi pure tutti i cellulari che riuscite a mettere in valigia e nelle borse, tanto qui non funzionano, il Wi-Fi non sanno neppure cosa sia e al massimo possono darvi un microfono e due casse se proprio volete rimediare con un karaoke artigianale. Se tuttavia volete un consiglio dall'esperta approfittate di quello che passa il convento: silenzio e riposo.

SANTUARIO S. MARIA DI STIGNANO
SAN MARCO IN LAMIS (FG)





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