venerdì 4 ottobre 2013

NEXT STOP: CONTEMPORARY ART

Cari Amici,

siccome abbiamo preso gusto per l'arte ma in questa bella città che è Napoli non possiamo andare sempre a piedi, vi propongo adesso di prendere la metropolitana anche perché da pochi giorni hanno inaugurato una nuova uscita e non vedo l'ora di mostrarvela. Faremo tre fermate, Università, Toledo e Dante e l'effetto sarà davvero speciale!
La stazione "Università" della metro 1 di Napoli
Se devo dirla tutta, ma è un mio modesto e tra l'altro non qualificato parere, la metropolitana è uno di quei pochissimi posti dove l'arte contemporanea ha veramente un senso perché "contemporaneo" è tutto ciò che vive, viaggia e fa parte di noi e quindi dev'essere dove noi siamo: nel quotidiano. Credo che anche Karim Rashid e Alessandro Mendini, i due architetti progettisti della stazione Università (2011) sarebbero d'accordo con me nell'affermare che l'arte contemporanea è l'arte di tutti i giorni. Sono stati loro infatti a disegnare l'atrio più bello che io abbia mai visto, con due pilastri in cui si riconoscono due volti che rappresentano il dialogo tra gli esseri umani e una scultura che raffigura i neuroni del cervello e quindi l'intelligenza.
La stazione "Università" della metro 1 di Napoli
La stazione "Università" della metro 1 di Napoli
Mi diceva non troppo tempo fa la mia amica digital artist Roberta Fiano che l'arte contemporanea deve avere un concept, cioè un'idea, un pensiero, una filosofia di base (per i più bravi). Poiché a rappresentare la realtà ci pensa già la fotografia, dall'arte bisogna pretendere di più. Ripensando a queste sue parole non mi sono meravigliata più di tanto quando ho visto che le pareti della stazione Toledo (2012) sembravano molto quelle del bagno di casa, solo con un abbinamento diverso di colori: sopra mattonelle che simulano la sabbia, sotto tante piccole tessere blu. Prendendo la scala mobile, prima di arrivare ai binari, si attraversa la "Galleria del Mare" di Bob Wilson dove si ha davvero la sensazione di essere su un fondale marino. Però non è una sensazione... Il designer spagnolo Oscar Tusquets Blanca ha progettato tutto questo e il concept è che, a un certo punto, quando finiscono le mattonelle color sabbia, tu sei veramente in fondo al mar, a cinquanta metri per la precisione.
La stazione "Toledo" della metro 1 di Napoli
La stazione "Toledo" della metro 1 di Napoli
La stazione "Toledo" della metro 1 di Napoli
La nuova uscita della suddetta stazione, Montecalvario, potremmo intitolarla "Il Teatro della Vita" e non solo perché vi si trova l'opera dell'artista iraniana Shirin Neshat (fotografie di Luciano Romano) Il teatro è vita, la vita è teatro. Don't ask where love is gone. Il corridoio principale, attraversato dalla pedana mobile, è letteralmente illuminato dagli oltre 1600 volti di gente comune immortalati da Oliviero Toscani. L'umanità è qui varia, incostante e... di passaggio. L'umanità prende un treno e vola con la fantasia, come in The Flying di Ilya ed Emilia Kabakov.
La stazione "Toledo" della metro 1 di Napoli
La stazione "Toledo" della metro 1 di Napoli
La stazione "Toledo" della metro 1 di Napoli
La stazione "Toledo" della metro 1 di Napoli
La stazione Dante (2002) la conoscevo già e mi mancava. Mi mancava guardare in uno specchio me stessa che scendo le scale mobili. Lo specchio in questione è Intermediterraneo di Michelangelo Pistoletto e per alcuni anni ha riflesso le mie facce mattutine, dalla più felice alla più triste ma sempre rigorosamente assonnata. L'arte contemporanea è l'arte di tutti i giorni...
La stazione "Dante" della metro 1 di Napoli
È vero, un treno serve ad andare da qualche parte ma spesso non si sa dove andare oppure non si ha voglia di andare da nessuna parte. Il consiglio è: comprate ugualmente il vostro biglietto e tenetelo con voi. La metropolitana di Napoli è lì e val bene una visita.







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