martedì 2 luglio 2013

STORIA ANTICA, MODERNO PELLEGRINAGGIO

Cari Amici,

quanta strada può fare il senso di gratitudine? Quanti secoli può attraversare? Quante generazioni può intenerire? Oggi, per rispondere a queste domande vi racconterò una storia prodigiosa a proposito di un'immagine prodigiosa e lo farò durante una passeggiata molto particolare. Quindi anche stavolta non vi resta che seguirmi ché, è il caso di dirlo, un miracolo può sempre accadere.
La tavola dipinta della Madonna delle Grazie a Serracapriola
E infatti siamo di nuovo in Capitanata, terra di misteri e apparizioni. Questa mattina ci siamo svegliati che era ancora buio e, con le prime luci dell'alba, siamo partiti a piedi in pellegrinaggio dalla Chiesa di San Giorgio Martire a Chieuti, dove avevamo appuntamento, per raggiungere il Convento dei Padri Cappuccini nella vicina Serracapriola. Qui è custodita e venerata l'antica tavola (1534) del pittore Francesco da Tolentino raffigurante la Madonna delle Grazie. Accompagnati dal parroco don Antonio Soccio, abbiamo portato con noi anche una copia della sacra icona.
Il pellegrinaggio a piedi da Chieuti a Serracapriola
Le origini di questo pellegrinaggio che si tiene ogni anno il 2 luglio, risalgono immediatamente dopo a un fatto accaduto nel 1566. A quei tempi i Turchi, prima di soccombere definitivamente nella Battaglia di Lepanto (1571), seminavano il terrore lungo le coste dell'Adriatico con incursioni e saccheggi. In quell'anno riuscirono a spogliare Serracapriola ma, arrivati al Convento, un fenomeno sovrannaturale fermò la loro furia costringendoli alla ritirata. Uno di loro, che aveva strappato la Tavola dalla parete per depredarla delle sue preziosità, cadde fulminato ai piedi dell'altare. Di fronte a questa scena, i suoi compagni rinunciarono all'idea di proseguire per Chieuti, i cui abitanti furono salvi. L'episodio è rappresentato in un affresco di Amedeo Trivisonno (1904-1995), a destra del presbiterio.
La chiesetta del convento francescano di Serracapriola
Da allora il popolo arbëreshë di Chieuti compie il suo cammino di ringraziamento e devozione alla Vergine delle Grazie, accolto all'arrivo dalla famiglia francescana e da altri fedeli. Un momento di grande fraternità e gioia nel ricordo del pericolo scampato e nella lode alla Madonna. Non solo, il pellegrinaggio arbëreshë è anche un'antica, modernissima storia di pacifica convivenza e di integrazione culturale. Aggrediti da un comune nemico, chieutini e serrani hanno coltivato lo stesso sentimento di fiducia verso la loro salvatrice.
Il pellegrinaggio dei chieutini alla Madonna delle Grazie
La Tavola miracolosa è la terza e la più bella che Francesco da Tolentino dipinse nello stesso anno. Le prime due furono destinate alle chiese principali di Serracapriola, questa andò al sacerdote don Vincenzo Gabriele. Poiché proprio in quel periodo i Frati stavano edificando il loro convento, don Vincenzo pensò di prestarla loro finché non ne fosse pronta un'altra, con la promessa della restituzione. Purtroppo il sacerdote morì e quando suo fratello Domenico la pretese indietro subì la stessa sorte. Tempo dopo, un figlio di questi cercò di riappropriarsene ma si ammalò anch'egli e passò a miglior vita. Due sorelle del defunto, profondamente impressionate dagli eventi luttuosi che interessarono la loro famiglia, decisero di donare il quadro ai Cappuccini.
Il pellegrinaggio dei chieutini alla Madonna delle Grazie
Se avete delle richieste, se qualcosa vi sta a cuore, se desiderate un po' di pace o semplicemente se vi va di ammirare un'autentica opera d'arte, passate pure di qui. A disposizione c'è anche uno stupendo giardino dove potrete perdervi nelle vostre meditazioni.
Lungo le arterie principali ci sono diverse e frequenti indicazioni, ma per sicurezza segnatevi queste:

CONVENTO "PADRE PIO GIOVANE" DEI PADRI CAPPUCCINI
PIAZZA PADRE PIO - SERRACAPRIOLA (FG)









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