sabato 25 maggio 2013

UN CONVENTO NEL BOSCO

Cari Amici,

il vagabonviaggio che sto per raccontarvi ha davvero dell'incredibile! Spesso abbiamo la convinzione che i tesori siano nascosti chissà dove e invece...
Di primo mattino ho indossato gli abiti dell'inviata speciale e sono partita alla volta del Santuario di San Matteo sul Gargano, nei pressi di San Marco in Lamis, dove mi aspettava un'interessante giornata di studio e di lavoro. Causa maltempo, il mio umore non era dei migliori ma si sa, una "giornata bella" non è necessariamente sinonimo di "bella giornata" e anche pioggia e nebbia possono dopotutto avere il loro fascino. Senza portarla per le lunghe, vi dico subito che l'avventura comincia a un bivio sulla Provinciale dove l'autista del mio autobus decide di lasciarmi perché ‹‹qui si allunga un po' ma la strada è migliore››. La freccia che mi indica il convento non accetta obiezioni: "Santuario di San Matteo - 1,3 KM" e così non mi resta che mettermi in marcia.
La strada verso il convento di San Matteo a San Marco in LamisLa strada verso il convento di San Matteo a San Marco in Lamis
Dopo circa quindici minuti di cammino, eccolo lì il Santuario, proprio davanti a me, bello, possente e impettito. Le sue origini sono tuttora discusse e rimandano addirittura ai Longobardi che, provenendo da Salerno, allestirono qui una sorta di stazione di ristoro prima di proseguire verso il Gargano. Le prime notizie certe ci dicono che il convento fu fondato nel IX secolo dai PP. Benedettini con il nome di San Giovanni in Lamis. Successivamente, nel 1311, subentrarono i Cistercensi e ancora, nel 1578, ne divennero custodi i Frati Minori Osservanti fino al 1866, quando il nuovo Governo dell'Italia unita soppresse gli Ordini Religiosi e addio santuario...
Il santuario di San Matteo a San Marco in Lamis
Per fortuna i tempi migliori non tardarono molto ad arrivare e nel 1905 i Frati si stabilirono di nuovo e definitivamente nel convento che tornò ad essere un centro non solo di preghiera e spiritualità ma anche di insegnamento, ricerca e scambi culturali. Del resto la vocazione di questo luogo è stata, sin dai secoli più remoti, ambivalente. Ubicato proprio sulla Via Francigena, fu sempre meta di pellegrinaggi spirituali e intellettuali. Di qui passarono santi, studiosi e pastori durante la transumanza e non è un caso che spesso si senta riecheggiare il nome di P. Michelangelo Manicone (1745-1810) naturalista e, diciamo così, personaggio singolare e pragmatico, che contro i pericoli "dell'ozio e della superstizione" consigliava ai religiosi una "vita attiva" fatta di impegno sociale e culturale. Un esempio pratico? Manicone riuscì a convincere i contadini garganici a coltivare le patate, fornendo loro persino le ricette per prepararle, e insistette fino alla morte sulla necessità di una Cattedra di Agricoltura che desse una formazione a coloro che lavoravano i campi. La fortuna del Santuario, inutile negarlo, fu anche di natura economica e, a metà del XVI secolo, incrementata dall'arrivo della reliquia di San Matteo. 
Il santuario di San Matteo a San Marco in Lamis
Ad accogliermi all'ingresso, padre Mario Villani, bibliotecario del convento, e alcuni collaboratori che mi conducono nell'auditorium dove avrà luogo la conferenza. Credo non esista al mondo un posto dove la gente sia capace di praticare la stessa ospitalità, cortesia, semplicità, grazia e affabilità dei Francescani in modo così spontaneo e naturale. Verso le undici ci viene offerto un piccolo rifocillamento e più tardi un ottimo pranzo a base di specialità garganiche. Prima di riprendere i lavori nel pomeriggio, ho l'onore e il piacere di avere padre Mario come guida personale in un tour del monumentale complesso. Una dopo l'altra mi si aprono le porte della vita quotidiana della comunità religiosa: la saletta dove i frati si riuniscono, il chiostro medievale con il loggiato cinquecentesco e il Preselitico, la chiesa, la sacrestia, un'altra saletta per i convegni, il museo e la biblioteca. 
Padre Mario Villani
Padre Mario mi racconta una serie di aneddoti e di come è nato il Preselitico, un presepe allestito con rocce modellate esclusivamente dalla natura. ‹‹Questo è il presepe - mi dice - però ognuno può vederci quello che vuole››. Io ci vedo un giardino con strane piante. 
Il santuario di San Matteo a San Marco in Lamis
Il santuario di San Matteo a San Marco in Lamis
Il percorso continua all'interno. Rimango letteralmente affascinata dai reperti archeologici (soprattutto vasi e anfore) del museo, ma soprattutto dalla biblioteca che annovera nel suo inventario volumi notevoli e antichissimi, tra cui una copia manoscritta del trattato federiciano De arte venandi cum avibus. 
La biblioteca del santuario di San Matteo a San Marco in LamisLa biblioteca del santuario di San Matteo a San Marco in Lamis
La biblioteca del santuario di San Matteo a San Marco in LamisLa biblioteca del santuario di San Matteo a San Marco in Lamis
La chiesa è a navata unica. L'altare maggiore in marmi policromi, risalente al XVIII secolo, custodisce l'effigie dell'Apostolo evangelista, o meglio, di quello che divenne l'Apostolo evangelista ad opera di un ignoto e creativo frate che prese un Cristo Pantocratore e gli mise una penna in mano. Dietro suddetto altare si può ammirare lo splendido coro e venerare la reliquia del Santo racchiusa nel suo scrigno d'argento.
Il santuario di San Matteo a San Marco in Lamis
Il santuario di San Matteo a San Marco in Lamis
Queste che vi ho illustrato sono solo alcune delle meraviglie che troverete. In realtà il Santuario ne ha per tutti i gusti. Se però posso darvi un ultimo consiglio, godetevi pure il paesaggio incontaminato e l'aria sopraffina. Ne gioverà tutto il vostro essere!
Panorama dal santuarioPanorama dal santuario


SANTUARIO DI SAN MATTEO SUL GARGANO - SAN MARCO IN LAMIS (FG)









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